Il gelato, prodotto meraviglioso della nostra tradizione e cultura gastronomica fa bene, come sempre però, dipende dalle quantità.

Curiosità sul cioccolato.

Nome dell’albero e del seme di piante Sterculiacee del genere Theobroma. Specie tipo Theobroma Cacao, alta 6-10 m., originaria del Messico e coltivata in tutta l’America equatoriale, nelle Antille, nella Costa d’Oro e nelle altre Regioni della Guinea, a Ceylon, a Sumatra, a Giava, nelle Filippine, in Madascar ed in tutti i paesi a clima caldo umido.

La pianta fu coltivata, ed il cacao usato, dai Maya e dagli Aztechi intorno all’anno mille a. C., che lo proclamarono “cibo degli dei”, l’uso fu limitato ad alcune”classi privilegiate” della popolazione; giunse in Europa intorno al 1528 tramite Hernàn Cortès, condottiero spagnolo che abbatté l’Impero azteco e lo sottomise al Regno di Spagna, ebbe modo di conoscere il cacao e portarne un po’ in Spagna per farlo assaporare anche ai suoi regnanti, in particolare a Carlo V. In Italia si diffuse tra il ‘500 ed il ‘600,  anni di dominazione spagnola, appunto, nella nostra Penisola, in particolare Torino, Venezia, Firenze, negli anni successivi con la nascita delle botteghe si iniziò a raffinare la lavorazione del cacao in cioccolato, aggiungendo alla lavorazione nuovi e diversi ingredienti.

 Il cioccolato fondente fa bene: al sistema cardiovascolare, all’umore e al palato. In genere, se la percentuale di cacao è elevata, tanto superiore è la presenza di flavonoidi; quindi, scegliamo un cioccolato con almeno il 70% di cacao. Il cioccolato fa bene all’umore. Un uso moderato e costante di cioccolato fondente, rappresenterebbe, secondo alcuni studi, un toccasana per le patologie cardiovascolari. Il cioccolato inoltre aiuta a sentirsi sazi, perché ha un alto contenuto di fibra e per questo motivo, rilascia una forte sensazione di sazietà.

La dose giornaliera di cioccolato fondente consentita però, badate bene, sarebbero 60 grammi a settimana, vale a dire 3 quadretti da 20 grammi ciascuno. Non esageriamo quindi!